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Resistenti al fattore H - Anna Maria Merlo, Il Manifesto, 23 mai 2009

lundi 1er juin 2009

In Francia, dopo tre mesi di lotta, ripartono gli atenei « Ma il movimento - dice Valérie Robert - resta forte »

Da lunedì, in quasi tutte le università francesi, dopo sedici settimane di protesta che si è sviluppata tra alti e bassi, dovrebbe tornare più o meno la normalità. Alla Sorbona, che è stata la punta del movimento, inizierà la sessione degli esami della fine del semestre. Valérie Robert, germanista e professore a Paris III-Sorbonne, membro del collettivo Sauvons la Recherche, fa un bilancio dei tre mesi di lotta.

Perché avete deciso di mettere fine alla protesta ?

C’è una ripresa, ma non dappertutto. Ci sono ancora alcune università bloccate. A Paris III abbiamo deciso di tenere gli esami, ma non la ripresa dei corsi. Ci sono state pressioni molto forti da parte del ministero. Noi volevamo far passare il semestre automaticamente agli studenti, ma il Ministero ha fatto sapere che avrebbe rifiutato questa soluzione. Eravamo in una trappola : il Ministero ha cercato di mettere gli studenti, che hanno bisogno di passare gli esami, contro il movimento dei ricercatori. La decisione è dolorosa, ma visto che non siamo in una posizione di forza, non abbiamo potuto fare altrimenti. Diamo l’impressione di cedere, ma in realtà il movimento resta forte e prenderà altre forme.

Dopo tre mesi di battaglia, l’impressione dominante sembra l’amarezza...

Sono tre mesi che il govero ci prende in giro. La riforma contro cui ci siamo battuti non è stata rimandata. Ma oggi è difficle mettere a punto una reazione nazionale, perché tutti sono presi dalle questioni locali, dal problema deli esami. Il governo ha adottato una strategia classica e abile, rendendo confusa la situazione. Hanno presentato i ricercatori come una categoria che è contro le riforme, mentre non c’era più stato uno sciopero dall’inizio degli anni ’70 malgrado un ritmo di riforme ogni ogni due-tre anni.

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